“Rifondare la destra, fare buona politica e ricostruire il paese, rimanendo
uomini liberi e coerenti”
questa l’ambiziosa missione politica di Roberto
Jonghi Lavarini (storico esponente milanese del MSI e di AN, ora dirigente
di Progetto Nazionale, movimento
fondato da Piero Puschiavo, molto vicino alla “nuova” Lega di Matteo Salvini ed
alla Fondazione di Flavio Tosi).
Con quali
strumenti fare tutto ciò?
“Bisogna
riunire e rinnovare il “centro-destra” con lo strumento delle elezioni
primarie, secondo rigorosi criteri di partecipazione popolare, trasparenza e
meritocrazia. Deve essere selezionata e formata una nuova classe dirigente,
partendo dalla base e dal territorio, vietando il cumulo di incarichi e di
mandati”.
E’ vero che si
candida a Sindaco di Milano?
“Visto i nomi
“mediocri” in lizza, politici di professione, dirigenti politici locali, noi
stavamo seriamente meditando di partecipare, per farci conoscere, pesare ed
anche per incidere sul programma, soprattutto in materia di sicurezza. La
verità è che dopo il compagno Pisapia, il futuro sindaco di Milano dovrà essere
una persona assolutamente autorevole ed indipendente dai partiti, condivisa
espressione della società civile milanese meneghina. Di nomi, con questo
profilo, ve ne sono diversi, fra questi, per intenderci, mi viene in mente
quello dell’amico Gabriel Meghnagi, presidente di Asco Baires e dirigente di
Confcommercio”.
L’intervista
alle Iene le ha dato molta visibilità ma anche qualche grattacapo…
“La
trasmissione è chiaramente provocatoria e quel montaggio volutamente artefatto
per stravolgere ed estremizzare il mio pensiero. Confermo il mio giudizio
storico positivo sul fascismo ma anche i miei ottimi rapporti, da cattolico
ambrosiano e da tradizionalista evoliano, con praticamente tutti i
rappresentanti delle comunità etniche e religiose presenti a Milano, molti dei
quali, ebrei e mussulmani compresi, alla faccia degli ignoranti luoghi comuni
buonisti, simpatizzano per la destra radicale ed identitaria”.
Secondo lei
CasaPound vi ha seguito nel sostegno alla Lega?
“Sono una
realtà importante e positiva, molto radicata a Roma, ed hanno fatto benissimo a
sostenere il nostro amico Mario Borghezio. Noi, del resto, avevamo
anticipato anche i contatti culturali controcorrente con Sgarbi, la Santanchè e
Dell’Utri ed altre iniziative. D’altronde, qualunque fenomeno politico, prima
di svilupparsi in tutta Italia, nasce a Milano, pensiamo storicamente al
futurismo ed al fascismo e, più recentemente, a Craxi ed alla Lega”.
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