Intervistiamo Roberto Jonghi
Lavarini (41 anni, noto esponente della destra milanese, opinionista radio
televisivo, ex dirigente del MSI e di AN, già presidente della zona Porta
Venezia): uno "politicamente scorretto e senza tanti peli sulla
lingua".
Milano, 7 novembre 2013
D (domanda) – R (risposta)
D - Ti abbiamo sentito alla Zanzara sotto
il fuoco incrociato di Cruciani e Parenzo…
R - Si, è un bel ring anche se alla radio è
impossibile spiegare bene i concetti, difendersi e replicare. Mi dispiace solo
essere stato obbligato a parlare solo del passato e non del presente, tantomeno
del futuro. Comunque, sia chiaro: non mi vergogno affatto delle mie idee e non
ho certo paura di esprimerle liberamente. Io non rinnego nulla e non mi tiro
indietro davanti ad una sfida. Il mio giudizio storico sul Fascismo e Mussolini
rimane assolutamente positivo. Anzi, a dirla tutta, di fronte alla attuale
crisi dell’occidente, causata dalle speculazioni della plutocrazia
internazionale, incomincio anche a capire ed a rivalutare certe scelte
politiche ed economiche della Germania Nazional-Socialista. La storia del
secolo scorso è tutta da riscrivere...
D - Ti abbiamo anche letto sui giornali
parlare di Grillini e Lepenisti…
R - Ho semplicemente riportato dei fatti
assolutamente noti: Marine Le Pen, in vista delle prossime elezioni europee del
2014, vuole giustamente costituire un fronte europeo dei popoli e delle
nazioni, e, attraverso tutta una serie di contatti ed incontri, cerca degli interlocutori affidabili anche in
Italia. Mi hanno però assicurato, dalla sua segreteria politica, che non vi è e
non vi sarà mai alcun accordo con il
Movimento 5 Stelle. Ad oggi, quindi, gli unici referenti ufficiali del Front
National francese, rimangono solo la Fiamma Tricolore e La Destra che, non a
caso, hanno ripreso ed accelerato il processo di riunificazione della destra
sociale italiana.
D - Infatti, sabato sarai a Roma alla
rifondazione di AN lanciata da Storace…
R - Quella di riesumare la vecchia Alleanza
Nazionale è evidentemente solo una provocazione politica, rivolta
soprattutto agli amministratori della omonima fondazione (che gestisce il
patrimonio del MSI) ed ai Fratelli d’Italia: l’obbiettivo è, finalmente, quello
di riunire, rinnovare e rilanciare la destra italiana, partendo dall’appello
lanciato, a suo tempo, da Marcello Veneziani e dal progetto Itaca. Urge un nuovo movimento
anti-mondialista che difenda veramente l’identità, la sovranità, i sacrosanti
interessi del nostro popolo e della nostra nazione. Bisogna fare massa critica,
voltare pagina, chiudere con vecchi rancori e polemiche. Su questa strada
obbligata (non solo dallo sbarramento elettorale del 4%), i nostri primi e
naturali interlocutori non possono che essere gli amici di Officina per
l’Italia.
D - Veniamo a Milano, quale è il tuo
commento sul Far West di Quarto Oggiaro?
R - Conosco bene quel quartiere difficile
e, durante la campagne elettorali, in mezzo a centinaia di cittadini
assolutamente perbene, ho incrociato anche diversi pregiudicati, alcuni dei
quali cercavano veramente di cambiare vita ma non è facile. Lo stato deve fare
sentire tutta la sua autorità ed autorevolezza, innanzitutto dando risposte
concrete (case popolari, asili nido, spazi per i giovani, sussidi per gli
anziani, istruzione e supporto al mondo del lavoro) e secondariamente con una
presenza costante e visibile delle forze di polizia. Per sradicare la
criminalità ed il degrado, servono “il bastone e la carota”, ovvero legge ed
ordine (anche “il pugno di ferro” quando serve) ma insieme a giustizia sociale.
Ma in quella zona, è giusto ricordare che ci sono anche tanti esempi positivi:
parrocchie, centri sportivi, associazioni culturali e di volontariato e tanta
solidarietà.
D - Quale è il tuo giudizio sui governi
locali di Pisapia, Podestà e Maroni?
R - Quello sulla giunta rossa del
radical-chic Pisapia è assolutamente pessimo: ha diminuito fortemente la
sicurezza ed il benessere dei milanesi, tartassato famiglie e commercianti,
abbandonato le periferie, difeso solo zingari e leonkavallini, riempito di consulenze
e soldi pubblici i propri compagni di merende. La giunta provinciale ha
lavorato benino ma, contando veramente poco, non se ne è accorto nessuno. E
dalla Regione Lombardia, dopo tutte le incoraggianti promesse elettorali di
cambiamento di Maroni e della sua lista civica, sinceramente, mi sarei
aspettato di più, ma è ancora presto per giudicare, diamogli ancora qualche
mese. La verità è che in questa crisi sistemica della democrazia, i partiti e
le assemblee elettive contano sempre meno e la classe dirigente selezionata è
sempre più mediocre e meno autonoma. Bisogna tornare alla grande e buona
Politica, fatta con disinteresse e passione, per la propria comunità, ognuno
con le proprie idee.
D - Ma quali sono le tue proposte concrete
per uscire da questa grave crisi sociale?
R - Grazie della domanda, finalmente
parliamo di cose concrete! Le famiglie e le imprese italiane sono soffocate
dalle tasse e dalla burocrazia, non si riesce più a lavorare e, in certi casi,
nemmeno a sopravvivere. E per abbassare questa vessatoria e insopportabile
pressione fiscale, oltre a fare tagli (e di carrozzoni inutili e sprechi ce ne
sono ancora tantissimi), bisogna rivoluzionare il sistema economico dello
stato, rivedere i trattati europei, riprenderci la nostra piena sovranità
monetaria, nazionalizzare la Banca
d’Italia, vietare e punire severamente le infami speculazioni dell’alta
finanza privata internazionale che sono la principale causa di questa crisi.
D - Ora arriva il giochino del botta e
risposta. Ad ogni nome che faccio voglio un definizione sintetica o un tuo
commento veloce.
D - Erich Priebke:
R - Un soldato tedesco che ha ubbidito ad
ordini superiori. Pace all’anima sua.
D - Papa Francesco:
R - Simpatico, comunicativo,
nazionalpopolare ma io preferivo Benedetto XVI.
D - Silvio Berlusconi:
R - Un sincero anticomunista. Un grande
uomo, con più pregi che difetti.
D - Alba Dorata:
R - Onore ai due giovani patrioti greci
ammazzati dai sicari del mondialismo.
D - Primavera Araba:
R - Una tragedia. Io difendo i cristiani
perseguitati ed in Siria sostengo Assad.
7 novembre 2013
- ”Me l’ha detto l’uccellino” (libero blog) – Intervista a Roberto Jonghi
Lavarini