Simbolo nuovo che ricorda tanto quello della vecchia Alleanza
Nazionale, toni concilianti con il centrodestra lombardo, elogi a Silvio
Berlusconi e Roberto Maroni: è la svolta moderata di Destra per Milano? “Svolta
realistica, patriottica e futurista, nessun cedimento sui valori ma sano pragmatismo
politico, necessario per vincere e difendere il bene comune.” risponde sorridendo Roberto Jonghi Lavarini,
storico esponente della destra milanese. “La tradizione è un corpo vivo, le nostre
radici non si discutono ma la nostra identità si deve affermare nel quotidiano,
nello stile di vita, nelle azioni concrete. Ora abbiamo il dovere principe di
difendere la sicurezza ed il benessere del nostro popolo, minacciato dalla
plutocrazia mondialista e dalla invasione di immigrati extra-europei”. La
solita vecchia teoria filosofica del complotto mondiale? “Noi vogliamo risolvere i
problemi concreti delle famiglie e delle imprese italiane, vessate dal fisco e
dalla burocrazia, massacrate da multe ed Equitalia, truffate e umiliate dalla
usura bancaria e dalle speculazioni delle borse. Il sistema euro, il
terrorismo, le guerre e l’immigrazione sono frutti avvelenati di precise scelte
e strategie dell’alta finanza internazionale. I popoli e le nazioni devono
assolutamente riappropriarsi della sovranità politica, economica e monetaria.
Altro che filosofia…”. Va bene, ma in concreto, nel vostro piccolo, cosa
farete? “La destra italiana deve tornare a fare buona politica, ad incidere nelle
scelte che contano, portando i suoi valori, argomenti e soluzioni. Per questo,
serve una nuova Lega degli Italiani, che unisca le migliori forze in campo. Il
centrodestra deve tornare al governo della nazione, partendo dalla riconquista
di Milano” (Gianni Spina, Italia.in.forma)
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