venerdì 22 aprile 2016

Intervista a Roberto Jonghi Lavarini - 21 aprile 2016


E’ da qualche giorno che cerco Roberto Jonghi Lavarini al telefono e che non mi risponde, fino a quando, una settimana dopo avere ricevuto un suo sms sibillino (“Impegnato per lavoro, vi ricontatterò quanto prima”), arriva, in serata, la sua chiamata…
Roberto Jonghi Lavarini al lavoro...
Allora: il Barone Nero ha veramente lasciato la politica? Ma, diciamo che, in questo momento sono impegnatissimo con il mio nuovo lavoro, e non ho tempo per una militanza attiva… Ma non mollo affatto, tantomeno cambio idea… Non sono candidato ma il nostro movimento Destra per Milano, ora guidato dall’amico avvocato Roberto Sforni, è molto impegnato nel sostegno al candidato sindaco Stefano Parisi ed alla lista di Fratelli d’Italia - Alleanza Nazionale. E dopo le elezioni ci sarà la fase ricostituente della destra italiana, con il congresso aperto lanciato da Giorgia Meloni, ed un rafforzamento dell’asse politico, identitario e sovranista, con la Lega di Matteo Salvini.
 
Roberto Jonghi Lavarini con Giorgia Meloni
Peccato, in tanti speravano di vederti in consiglio comunale… Grazie, magari mi vedranno, fra due anni, in consiglio regionale… E cosa ne pensi della nuova coppia politica Nicolò Mardegan - Roberta Capotosti? Per loro due ho stima ed affetto ma la loro listarella, fuori dalla coalizione, rischia di far vincere la sinistra di Sala. Ma la colpa principale non è loro ma dei veti del centrodestra. Sarebbe un suicidio politico, come la storiella del marito cornuto che si taglia gli attributi per punire la moglie infedele. Parisi deve allargare la coalizione, e non farsi coinvolgere in personalismi e vecchi schemi ideologici. Anzi, dirò di più. Nel suo complesso, a Milano, l’elettorato di destra è circa del 15%, quindi, il prossimo 25 aprile e 29 (anniversario di Sergio Ramelli), Parisi dovrà essere molto cauto nelle sue affermazioni, perché si gioca l'elezione…
Roberto Jonghi Lavarini con Stefano Parisi ed
il presidente di Assocastelli, Ivan Drogo Inglese.

In questi ultimi mesi però ti abbiamo visto molto attivo su altri fronti: fra zar, aristocrazia e castelli… Il giovane Zarevich George Romanoff è un punto di riferimento per tutti gli italiani che, per motivi geopolitici ed imprenditoriali, guardano con simpatia alla nuova Russia di Putin. Ed io collaboro con la Fondazione Imperiale, rappresentata, in Italia, dall'amico Mariofilippo Brambilla di Carpiano. Aristocrazia Europea è una iniziativa prettamente culturale a sostegno dei valori tradizionali e autentici di nobiltà e cavalleria cristiana, come la difesa della comunità e del territorio di appartenenza.  Mentre Assocastelli nasce dalla geniale intuizione di Ivan Drogo Inglese, per valorizzare il ricchissimo patrimonio immobiliare, artistico ed economico  delle residenze storiche italiane, attraverso una piattaforma web che creerà un percorso turistico ed una vendita online di prodotti d’eccellenza del nostro “Made in Italy”, apprezzato in tutto il mondo.
Insomma, sempre più barone e sempre meno nero… In questo periodo sono semplice operaio di cantiere, studiando i prodotti e le lavorazioni usate dalla ditta per la quale lavoro, una storica impresa di impermeabilizzazioni edili che opera nel cuore, ferito ma ancora pulsante, del nord produttivo. Sto conoscendo ed apprezzando tante maestranze, professionisti ed imprese che fanno benissimo il proprio lavoro, con dedizione e passione, ma che trovano enormi difficoltà ed ostacoli in questo sistema pubblico che soffoca la sana economia reale di tasse e burocrazia, facendo perdere inutilmente energie, tempo e danaro. Emerge sempre la necessità di una buona politica che faccia veramente gli interessi del nostro popolo e della nostra nazione.
Intervista a cura di Gianni Spina - Agenzia Stampa ItaliaInForma - Milano

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